lunedì 14 luglio 2014

Intervista a Paolo Vinciguerra

Paolo Vinciguerra è un lettore "seriale" da sempre appassionato del genere giallo, noir e thriller, con sconfinamenti, rari, nel fantasy e nell'horror, ma anche nella narrativa.

La sua recensione di “La morte scherza sul Ticino” nel sito di Giallomania è un punto di riferimento per chi vuole consigliare Reali agli amici in rete. Cosa l'ha colpita di più del libro?

Grazie! Sono lusingato. Alessandro scrive in maniera fantastica. "La morte scherza sul Ticino" è un vero noir. Un romanzo molto particolare perché questa volta l'indagine rimane quasi ai margini soffocata, positivamente, dalla personalità dei vari protagonisti. E per me, che sono amante più dei personaggi che delle storie, è stata davvero una meravigliosa lettura. La figura dell'insegnante Giorgio Grechi è una delle figure meglio caratterizzate che abbia mai incontrato. Un romanzo intimista, quasi sofferto, profondo e malinconico. Un'essenza, un vero e proprio esempio di come deve svilupparsi un noir. Reali sa poi coinvolgere il lettore dalla prima all'ultima pagina. Insomma non c'è un solo vero e proprio elemento che mi ha colpito, ma tutto l'insieme del romanzo, non dimenticando inoltre le bellissime ambientazioni, descritte in maniera perfetta ma non troppo dettagliata in modo da non appesantire la lettura. Davvero un grande romanzo.

Le figure femminili nei romanzi di Reali sono particolari e spesso tratteggiate a tinte forti. Qual è la sua opinione?

Le figure femminili avevano quasi sempre un aspetto marginale nei romanzi gialli o noir di un tempo. O erano le vittime o erano le compagne marginali di chi indagava. Punto. Insomma figure stereotipate senza anima. Ultimamente noto che stanno assumendo sempre più importanza nelle storie di genere e direi finalmente. Le donne dei romanzi di Alessandro sono davvero particolari ma apparentemente descritte a tinte forti. Apparentemente, secondo me, perché sotto celano quella sensibilità, quella dolcezza, quella lungimiranza, che le fanno sempre grandi e imprescindibili protagoniste delle nostre storie. Come ad esempio la figura di Silvana ne "La morte scherza sul Ticino". Un classico esempio. Reali le sa descrivere in tutta la loro forza interiore devastante. Nel loro carattere deciso ma nello stesso tempo lasciando intuire quella femminilità che non può e non deve improvvisamente scomparire, come spesso accade in altri romanzi, anche se nella sua particolarità. Per non parlare delle fantastiche descrizioni fisiche, che meriterebbero davvero un discorso a parte!

Alessandro Reali e Paolo Vinciguerra (Sale -AL- giugno 2014)
Alessandro Reali e Paolo Vinciguerra
Leggendo molto ha certo acquisito la sensibilità per dirci, a suo parere, il punto di forza della scrittura di Reali e l'eventuale sua debolezza.

Reali è un narratore puro. Ha questa particolare sensibilità nello scrivere che ti prende sin dalle prime pagine. Una scrittura fluida, semplice, che non va a utilizzare terminologie di difficile comprensione. Non serve avere un vocabolario a fianco durante la lettura! Non si specchia nelle sue parole, non è innamorato delle sue parole. Scrive per il lettore. Questo è uno dei maggiori pregi di uno scrittore. Non ci sono pause, le storie sono verosimili. Le soluzioni dei casi non si arrampicano su specchi narrativi improbabili. I personaggi e i protagonisti sono fantastici. Debolezze? No, sinceramente non ne ho trovate. Certo non sono romanzi di pura adrenalina. Come i migliori noir si viaggia tutto sulla presa interiore, sul ritmo narrativo pacato ma incisivo, condito da descrizioni ambientali suggestive della sua terra, per la quale traspare il suo grande amore. Se permettete vorrei fare i miei complimenti anche alla Fratelli Frilli Editori, che con il loro ormai proverbiale "fiuto", non si è fatta scappare questo grande, grandissimo scrittore.

Ha letto “Risaia crudele”? Cosa ci può dire?

Sì, ho appena finito di leggerlo. Completamente diverso dai primi due romanzi non solo perché cambiano totalmente i personaggi, ma perché qui Reali ha un magistrale colpo di genio. Riesce, in maniera assolutamente incredibile e fantastica, a modificare quasi il suo stile di scrittura adeguandolo al periodo narrato. Inserire flash back poi è sempre difficile; si corre il rischio di ingarbugliare la storia, non raccapezzarsi con i personaggi, insomma creare difficoltà nel seguire la vicenda al lettore. Invece non succede niente di tutto questo. Tutto è semplice, intuitivo, e come al solito bello, bellissimo. Passare da romanzi con personaggi seriali aventi ormai una loro ben precisa identità ad un romanzo totalmente nuovo, ambientato in un'epoca dura e buia della nostra storia moderna, non è una cosa semplice. A volte può essere un rischio per lo scrittore. Rischio di perdere il lettore ormai affezionato ad un certo tipo di storia e di personaggio. Ma sono convinto che non succederà in questo caso. Reali fa ancora una volta centro, regalandoci una storia emotivamente forte e ancora una volta di grande impatto. In attesa di una nuova avventura di Sambuco e Dell'Oro, c'è da godersi appieno questo stupendo "Risaia Crudele" Quei giorni dell'inverno '45. Reali ha dimostrato di saper cambiare totalmente genere a suo piacimento. Adesso aspettiamo un thriller puro!

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