domenica 29 giugno 2014

Intervista a Carlo Frilli

Inauguriamo la sezione dedicata alle nostre interviste con il primo estimatore dei romanzi di Alessandro Reali: Carlo Frilli di Fratelli Frilli Editori!

logo Fratelli Frilli EditoriA due anni dalla pubblicazione di "Fitte nebbie", e poi delle ristampe, l'editore è contento della scelta fatta di pubblicare quella opera prima?

Rifarei quella scelta con la stessa certezza di allora e la rifarei anche se i risultati di vendita non fossero stati ottimi come quelli invece ottenuti. Sono contento e orgoglioso di aver letto per primo in casa editrice i tre manoscritti che ci inviò Alessandro Reali. Il primo di questi aveva il titolo "Il compagno di scuola". Era breve ma denso, intenso, luoghi e personaggi sembrano entrarti nel sangue e circolare velocemente con le emozioni che la lettura di quelle pagine riesce a dare al lettore. Quel manoscritto con la prima indagine di Sambuco & Dell’Oro divenne "Fitte nebbie".

"La morte scherza sul Ticino" ha suscitato pareri contrastanti. Vuole sbilanciarsi e darci il suo parere?

Parliamo quindi del secondo di Reali e quindi della seconda indagine di Sambuco & Dell’Oro. Dalla nostra visuale, forse limitata, non abbiamo registrato pareri contrastanti. Il giudizio unanime sembra essere positivo a conferma ulteriore della bontà dell’autore e della sua costante ed ulteriore crescita e maturazione. Attualmente il titolo uscito a ottobre dello scorso anno è pressochè esaurito e presto si potrebbe rendere necessaria una ristampa.

Immaginavate in Frilli che la pubblicazione di "Risaia crudele" sarebbe stata una gradita sorpresa per i fan e gli amici di Alessandro Reali, in attesa del terzo noir della saga di Sambuco & Dell'Oro?

foto con Alessandro Reali e Carlo Frilli (Genova, dicembre 2013)
Alessandro Reali e Carlo Frilli
Se non lo avessi immaginato o se avessimo immaginato il contrario avremmo riflettuto maggiormente prima di pubblicarlo. Invece dubbi non ne abbiamo avuto. Quando un autore sa scrivere e ha idee da trasformare in buoni romanzi non si possono avere particolari indecisioni. "Risaia crudele", per come la vedo, ha una sua missione ben precisa, quella di dimostrare che il nostro autore può uscire dai già apprezzati  schemi narrativi di personaggi seriali come Sambuco & Dell’Oro e riuscire a conquistare il pubblico anche con altri romanzi noir. Per fare un esempio, senza voler scomodare nessun autorevole autore di genere, a Montalbano il buon Camilleri alterna romanzi, anche gialli. E’ un mettersi alla prova o se preferite un modo come un altro per concedersi una pausa spogliando i panni dei più celebri personaggi inventati  per vestirne di nuovi uscendo dai soliti modelli.

Fratelli Frilli Editori è genovese e a Genova è aperta al pubblico la Libreria Frilli, eppure vengono pubblicati molti autori che vivono e ambientano i loro romanzi al di fuori della Liguria. Le difficoltà che questo comporta sono ripagate, in senso letterario, dalle soddisfazioni?

Siamo genovesi e abbiamo iniziato pubblicando quasi solo ed esclusivamente di Genova e Liguria con autori genovesi e liguri. Abbiamo però nel tempo esercitato un certo magnetismo verso autori di altre regioni e, dove è stato possibile, abbiamo intrapreso un faticoso lavoro di "conquista" di nuovi spazi. La promozione e la distribuzione nel nostro lavoro ha un ruolo fondamentale e purtroppo ancora non tutte le regioni risultano allineate a quelle che sono le nostre esigenze. In alcuni altri casi invece siamo riusciti a farci conoscere e fortunatamente apprezzare malgrado la lontananza dalla nostra terra di origine. Su tutte la Lombardia, il Piemonte e l’Emilia Romagna si sono dimostrate ad oggi le più recettive appoggiando le uscite di autori delle loro rispettive zone ma così facendo ampliando gli orizzonti delle nostre prospettive future.

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